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L’ultimatum della Smith, tutti a casa senza stipendio

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La comunicazione in una lettera consegnata ai sindacati: è la conseguenza al presidio a oltranza. Domani in un’assemblea i lavoratori decideranno cosa fare

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Pontedera

Autore: Andreas Quirici

La vertenza si fa dura. Un vero e proprio braccio di ferro. La decisione era nell’aria, dopo il rifiuto degli operai della Smith Bits di allentare le maglie del presidio e far uscire gli scalpelli prodotti. Ma la comunicazione dell’azienda alla Rsu di mettere a casa i dipendenti a zero ore, e quindi senza stipendio, per mancanza di commesse fa un po’ impressione. La dirigenza della fabbrica di Saline di Volterra ha consegnato una lettera ai rappresentanti dei lavoratori in cui si spiega la drastica decisione. Ma non si dice da quando sarà operativo questo provvedimento. Si tratta di una sorta di ultimatum da parte dell’amministratore delegato, Giuseppe Muzzi, a cui gli operai daranno una risposta dopo l’assemblea di domani pomeriggio. Siamo giunti ai ferri corti, com’era nelle previsioni. Del resto, il presidio danneggia notevolmente Smith Bits che non riesce a far uscire la merce prodotta e, quindi, a non rispondere alle commesse già acquisite. Il blocco delle merci in uscita creerebbe anche problemi economici sotto il profilo delle penali da pagare per i prodotti non consegnati in un mercato molto particolare, come quello delle trivellazioni petrolifere. «Ci aspettavamo questa svolta nella vicenda – ha sottolineato Andrea Pagni sindacalista aziendale, membro della Rsu della Smith Bits – perché il blocco delle merci, in effetti, crea notevoli problemi all’azienda. Ci rimetteremo alla volontà dell’assemblea, consapevoli dei rischi che qualsiasi decisione comporterà». Da una parte, dunque, l’opportunità di mettere in pratica la linea dura, rimanendo senza stipendio. Dall’altra, invece, la concessione all’azienda, ma col rischio di una rottura del fronte sindacale. Un dilemma non da poco per i lavoratori che in più di una circostanza si sono dimostrati a favore di azioni decise contro una dirigenza che ha creato la situazione drammatica in cui sono piombati i 193 dipendenti e rispettive famiglie dal 26 aprile scorso. Un braccio di ferro che non promette niente di buono, né in un senso, né in un altro. Anche se prima o poi la situazione doveva per forza esplodere, considerato il valore degli scalpelli non consegnati e i mancati guadagni per Smith Bits, malgrado il calo di produzione in atto. Intanto tornano a mobilitarsi attivamente i lavoratori chiamati in causa da questo improvviso e inaspettato provvedimento annunciato dai vertici dello stabilimento di Saline di Volterra. Mentre si aspetta, con una certa apprensione, la data del 19 – quando nella sede degli Industriali di Pisa – verrà reso noto il piano industriale che l’azienda vuole mettere in atto per il futuro, si torna in assemblea. Domani questo incontro dei lavoratori sarà fondamentale per la vertenza della fabbrica di scalpelli. Soprattutto per comprendere la reale compattezza dei lavoratori. Anche se c’è chi scommette che la linea dura prevarrà sulla volontà di allentare le maglie del presidio.