Questa, in estrema sintesi, la
posizione della Regione Toscana espressa attraverso la voce
dell’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini, che ha risposto
all’interrogazione dei consiglieri Udc Titoni, Carraresi e Del Carlo
a proposito del futuro della geotermia in Toscana e delle sue
ricadute occupazionali.
«L’accordo volontario siglato il 20
aprile scorso dal presidente della Regione Toscana e dall’ad di Enel
– in attuazione del protocollo d’intesa del dicembre 2007- prevede
per il 2009 una prima erogazione di circa 6,5 milioni di euro a
favore del fondo per la geotermia- ha introdotto Bramerini- I
contatti con Enel sono continui per chiudere entro l’anno la verifica
delle condizioni che sono alla base del protocollo d’intesa e
consentire l’erogazione del contributo relativo all’annualità 2008 a
favore dei comuni firmatari dell’accordo. Nella prima decade di
dicembre si svolgerà l’incontro con Enel, che era già previsto
questa settimana e che è stato rinviato su loro richiesta».ù
Poi l’assessore ha sottolineato che la
legge 99 del 23 luglio 2009 in materia di ricerca e coltivazione
della geotermia chiede al Governo di determinare, con uno o più
decreti legislativi, un nuovo assetto della normativa in materia di
ricerca e coltivazione delle risorse geotermiche che garantisca, in
un contesto di sviluppo sostenibile del settore e assicurando la
protezione ambientale, un regime concorrenziale per l’utilizzo delle
risorse geotermiche a bassa e media temperatura.
Il Governo deve garantire
“l’allineamento delle scadenze delle concessioni in essere
facendo salvi gli accordi intercorsi tra regioni ed operatori, gli
investimenti programmati e i diritti acquisiti” e quindi anche
l’accordo siglato tra la Regione Toscana, enti locali e Enel, senza
conseguenze sui posti di lavoro «Quindi – ha continuato Bramerini –
qualora la preoccupazione lamentata dagli interroganti si traducesse
in un “disimpegno di Enel” sul piano degli investimenti con
ricadute negative sul piano occupazionale, ciò non sarebbe
attribuibile alle modifiche normative soprarichiamate, bensì ad una
volontà di Enel di disattendere i molteplici impegni assunti
nell’accordo con fatica raggiunto, con la Regione e gli enti locali».