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Costa Rica per 75 giorni consecutivi alimentato interamente da energia rinnovabile

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Performance ottenuta grazie soprattutto all’idroelettrico e alla geotermia, quest’ultima in crescita.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Quest’anno è stato un anno davvero speciale per il Costa Rica: per il primo trimestre, la rete elettrica nazionale non ha necessitato assolutamente di combustibili fossili per l’approvvigionamento e la distribuzione, almeno secondo quanto riportato da Costa Rican Electricity Institute (ICE). La fornitura si è basata infatti per l’80% dallo sfruttamento di quattro centrali idroelettriche, i cui bacini sono stati riempiti quest’inverno da forti (e fortunate) piogge. Il restante 20% è stato coperto dalla produzione derivante da impianti eolici, solari e soprattutto geotermici (13%).

L’approvvigionamento idroelettrico dipende tuttavia, come abbiamo detto, dai fenomeni meteorologici che, spesso, risultano incostanti. L’anno scorso, ad esempio, il Costa Rica ha sperimentato un periodo di siccità che ha costretto il Paese a fare affidamento sul gasolio per l’approvvigionamento della rete. ICE sta già lavorando da tempo ad una soluzione che possa evitare il ripetersi di simili circostanze, anche attraverso la realizzazione di impianti geotermici per un investimento stimato di 958 milioni dollari.

La potenzialità geotermica del paese deve essere ancora completamente dispiegata. Attualmente sono attivi due siti, il Miravalles (che consiste di cinque impianti inaugurati nel 1994) e Las Pailas inaugurato nel luglio 2011, ai confini del Parco Nazionale del Rincón Vieja. Ed è proprio in quest’area che si andranno a sviluppare le tre nuove centrali geotermiche, la prima delle quali di potenza pari a 55 MW, mentre le altre due di 50 MW ciascuna. Le previsioni attestano il costo del Kwh geotermico a circa 5 centesimi, dando un grande contributo al programma che dovrebbe rendere il Costa Rica “carbon neutral” entro il 2021.

Il progetto è finanziato con un prestito di 540 milioni dollari dalla International Cooperation Agency giapponese, con un prestito di $ 70 milioni dalla Banca europea per gli investimenti, mentre l’Istituto di energia elettrica del Costa Rica (ICE) finanzierà il resto.

C’è da dire che il successo energetico del Costa Rica è senz’altro legato alle sue dimensioni, è una piccola nazione, con una superficie totale di circa 51mila chilometri quadrati (poco di più di Piemonte e Lombardia) e una popolazione di soli 4,8 milioni di persone. Inoltre i suoi settori principali sono turismo e agricoltura, tradizionalmente a bassa intensità energetica. In ogni caso la strada è segnata.