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Buona giornata, acqua

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Domenica scorsa era la giornata mondiale ONU della prima fonte rinnovabile. Che non se la passa benissimo.

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

La Giornata Mondiale dell’Acqua  è una ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, prevista all’interno delle direttive dell’agenda 21, risultato della conferenza di Rio. Il 22 marzo di ogni anno gli Stati che siedono all’interno dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sono invitati alla promozione dell’acqua promuovendo attività concrete nei loro rispettivi Paesi. Questa risorsa rinnovabile, fondamentale per la vita sulla Terra, necessita sempre più di attenzione e salvaguardia al fine di razionalizzare e rendere efficiente il suo utilizzo.
A partire proprio dalla produzione di energia. Se si pensa al binomio acqua-energia a tutti viene in mente l’idroelettrico, ma  quasi tutti i processi di generazione di energia richiedono notevoli quantità di acqua, e a sua volta l’acqua richiede energia per il trattamento e il trasporto: queste due risorse, acqua ed energia, sono indissolubilmente legate. È però vero che oggi oltre l’80% della produzione di energia è da centrali termoelettriche. L’acqua viene riscaldata per creare vapore per azionare generatori elettrici. Sono inoltre necessari miliardi di litri d’acqua per il raffreddamento. Ciò richiederebbe di limitare la costruzione e l’uso degli impianti a carbone meno efficienti.  La produzione di nuova energia dovrà adottare  il più possibile  il  raffreddamento ad aria o di tecnologie di raffreddamento a circuito chiuso ad alta efficienza. Utilizzando fonti idriche alternative, come mare o acque reflue, si sfrutterebbe  un grande potenziale per ridurre le pressioni sulle risorse di acqua dolce.
Per contro l’idroelettrico tocca  il 16% della produzione mondiale di elettricità ma con una previsione di 3.700 grandi dighe si può più che raddoppiare la capacità totale di energia idroelettrica entro i prossimi due decenni.
Ma l’uso razionale dell’acqua interessa anche altri – noti – settori, dalle questioni igienico-sanitarie, alla produzione industriale e quella agricola.
Oggi, una persona  su due sul pianeta vive in una città. E le città del mondo stanno crescendo ad un ritmo eccezionale tanto che nel tempo necessario a leggere questa frase, altre quattro persone si saranno andate a vivere in una città. Il 93% di urbanizzazione si verifica nei paesi poveri o in via di sviluppo e quasi il 40% di espansione urbana del mondo sta crescendo in baraccopoli. Le proiezioni indicano che altri 2,5 miliardi di persone si sposteranno verso i centri urbani entro il 2050.  Migliaia di chilometri di tubi costituiscono infrastrutture idriche di ogni città. Molti sistemi antiquati sprecano più risorse di quelle che offrono. In molte città in rapida crescita, le infrastrutture delle acque reflue sono inesistenti, inadeguate o obsolete.
Ogni prodotto fabbricato necessita di acqua. Alcuni settori sono più idro-esigenti: 10 litri di acqua sono usati per fare un foglio di carta. 91 litri sono usati per fare 500 grammi di plastica. La domanda globale di acqua per la produzione dovrebbe aumentare del 400% tra il 2000 il 2050. I principali incrementi saranno registrati nelle economie emergenti e nei paesi in via di sviluppo.
Ogni americano usa 7.500 litri di acqua al giorno, soprattutto per i prodotti alimentari. È necessario un litro di acqua per irrigare una caloria alimentare ma l’uso inefficiente dell’acqua in alcuni casi può comportare che se ne consumino anche 100 litri. La crescita economica e la ricchezza individuale stanno spostando diete prevalentemente a base di amido a quelle a base di carne e latticini, che richiedono più acqua. Produrre 1 chilo di riso, per esempio, richiede circa 3.500 litri di acqua, mentre 1 chilo di carne di manzo ne impiega circa 15.000 litri. Questo cambiamento nella dieta alimentare  è il più grande impatto sul consumo di acqua negli ultimi 30 anni, ed è destinata a continuare anche nel bel mezzo del ventunesimo secolo.