Negli ultimi due anni sull’Amiata si è registrato un solo sforamento
dei limiti di legge dell’acido solfidrico, mentre i valori dei vapori
di mercurio si sono mantenuti sempre nella norma. Se si considerano gli
ultimi dodici anni, i giorni di superamento sono stati sette, cinque
nell’area geotermica tradizionale (quella con al centro Pomarance) e
due sull’Amiata.
E’ un quadro complessivamente tranquillizzante
quello che emerge dal rapporto finale di Arpat, l’Agenzia regionale per
la protezione ambientale, relativo al biennio 2007-2008, che ha
considerato le emissioni di 5 centrali geotermiche e i dati di 6
postazioni territoriali, effettuando 657 rilevazioni, con una media di
quasi una misura o un campione al giorno. Dal 2002 l’Agenzia ha tenuto
sotto controllo il 77,4% delle 31 centrali attualmente in esercizio,
con o ltre 2.200 campioni, più di 10.600 determinazioni e 503 misure.
Verifiche
straordinarie sono state effettuate anche per ciò che riguarda
alluminio, antimonio, cadmio, cromo, ferro, piombo e altre sostanze,
che sono risultate tutte nella norma e in molti casi a livelli neppure
rilevabili dagli strumenti. L’inquinamento olfattivo (l’odore di uova
marce) permane, ma la qualità dell’aria è migliorata in seguito
all’installazione degli Amis (i sistemi abbattitori di mercurio e
idrogeno solforato).
Insieme alle analisi di Arpat oggi nella sede
della Regione sono stati presentati anche i criteri direttivi per il
contenimento delle emissioni in atmosfera.
«Con questi criteri
per la prima volta – afferma l’assessore regionale all’energia e
all’ambiente Anna Rita Bramerini – si è compiuta una ricognizione a
360° sui valori per i quali è previsto un lim ite di legge, ma anche su
quelli, come l’ammoniaca e l’acido borico, per i quali non c’è ancora
quella limitazione normativa che noi continuiamo a richiedere al
Governo e al Parlamento. Abbiamo stilato i criteri e subordineremo al
rispetto di queste regole ogni altra eventuale autorizzazione allo
sfruttamento geotermico. Invieremo il documento agli enti locali, alle
parti sociali e alle associazioni, per raccogliere le loro indicazioni
e poi lo approveremo in Giunta regionale».
L’evoluzione delle
emissioni dal 2000 al 2007 mostra una diminuzione del 38,3% (da 26.239
a 16.181 tonnellate annue) dell’acido solfidrico e del 51,4% (da 3.076
a 1.494 tonnellate annue) del mercurio.
«Le norme che abbiamo
presentato oggi, sono finalizzate alla tutela della salute – ha
aggiunto l’assessore – perché anche se i dati ci confortano, vogliamo
puntare ad un loro ulteriore miglioramento. Abbiamo fatto in modo che
en tro cinque anni siano progressivamente installati gli abbattitori
Amis su tutte le centrali esistenti, visto che sono capaci di ridurre
dell’85% l’acido solfidrico e fino al 60% il mercurio. Chiederemo
infine al gestore Enel di sperimentare prima, e applicare poi, le
migliori tecnologie disponibili per ridurre anche gli inquinanti non
normati come l’acido borico e l’arsenico».
Con l’installazione degli
Amis su tutte le centrali, si stima che rispetto ad oggi nel 2013 le
emissioni di acido solfidrico si ridurrebbero di un ulteriore 46% e
quelle di mercurio del 53,7%.