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All’olivastra seggianese il premio Touring

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Prestigioso riconoscimento a un’eccellenza del luogo. Il presidente Savelli: «Serve il certificato Dop»

Fonte: Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Autore: Fiora Bonelli

Il premio Touring, quest’anno rivolto ai prodotti agroalimentari griffati, sbarca in Amiata per premiare il frutto dell’olivastra seggianese Dop. Il premio è stato consegnato ieri mattina al presidente del Consorzio olivastra seggianese dop, Oriano Savelli, nel corso di una cerimonia alla Poderina di Montegiovi di Davide Borselli, fra degustazioni, assaggi e prelibatezze. Presenti rappresentanze istituzionali di Castel del Piano e Seggiano, della Regione Toscana e del Touring. Mino Consumi, console provinciale, ha consegnato simbolicamente il prestigioso riconoscimento «a tutte persone che producono quest’olio – ha detto – unico nel suo stile». Fra gli interventi che si sono succeduti (Stefania Colombini assessore di Castel del Piano, Angela Crescenzi della Regione, Raffaello Mannelli di Vetrina Toscana), anche quello del sindaco di Seggiano, Gianpiero Secco, assessore al turismo dell’Unione, che ha annunciato la partecipazione dell’olio di olivastra all’Expo nello stand della Toscana, occasione cosmopolita, per presentare anche il progetto “Radici intelligenti”. Savelli, presidente del Consorzio (che conta cento iscritti), entrando nel dettaglio del mercato degli oli in circolazione spiega: «L’ingresso nel mercato è difficilissimo e potremo farlo solo se in tanti certificheremo Dop. Un prodotto che se è dop, va da 14 euro al litro in su, ma che vale. Ci sono pure gli oli Igp, buoni anch’essi, che si trovano dai 6 euro a 12, 14 euro al litro. Poi c’è la categoria dei “rettificati” da 5 euro o giù di lì. Bisogna abituare il consumatore a riconoscere e apprezzare quello di qualità. Ogni uso ha il suo olio e per condire l’olio di olivastra seggianese con la sua eccellenza è ottimo. Ma va valorizzato con la certificazione». Savelli non nasconde le difficoltà: «Sono due stagioni, ormai, che fatichiamo molto per restare nell’eccellenza che ci siamo imposti. Tanto è vero che molti produttori non hanno certificato quest’anno, perché il prodotto era scadente. La mosca olearia ci ha più che dimezzato il raccolto e anche la qualità dell’olio ne ha risentito. Temiamo anche, come la peste, la xilella fastidiosa, che ha provocato lo scempio degli olivi pugliesi e che per ora noi non abbiamo, se dio vuole. Ma Castel del Piano e Cinigiano hanno dovuto chiedere la calamità naturale per il mancato raccolto di quest’anno. Speriamo che nevichi. La neve favorisce l’olivo, lo protegge». L’olivastra seggianese, albero presente in tutti gli otto comuni dell’Amiata grossetana è un vero e proprio albero storico, fiore all’occhiello dell’Amiata, lodato anche dal granduca Leopoldo quando visitò queste terre. Dunque l’olio va di pari passo con la cura di ambiente e paesaggio. «Siamo anche preoccupati dalla geotermia – dice Savelli – perché non siamo certi che l’ambiente resti integro con la presenza di centrali disseminate in vari punti strategici, come si è temuto e si teme. Lo stesso consiglio del Consorzio ha espresso preoccupazione per lo sfruttamento selvaggio di questa risorsa». L’edizione 2014 del Touring è rivolta ai prodotti agricoli e agroalimentari a denominazione protetta con l’assessorato regionale all’Agricoltura e al progetto Vetrina Toscana.
(f.b.)