Il 93 per cento dell’energia elettrica prodotta in Costa Rica proviene da fonti rinnovabili. A renderlo noto è l’Instituto costarricense de electricidad (Ice), che sottolinea come il 2015 sarà un anno dalle ottime prospettive.
In particolare secondo l’Ice, il 71,9 per cento di elettricità quest’anno sarà prodotta da centrali idroelettriche, il 13,1 per cento da impianti geotermici, dal vento (7,5 per cento), da biomassa per l’0,57 per cento e da pannelli solari per lo 0,01 per cento.
“Grazie alla pianificazione di medio e lungo termine dell’Ice è stato possibile aumentare la capacità di generazione e di disporre di una grande quantità di acqua nei serbatoi di impianti idroelettrici”, ha dichiarato Carlos Obregon, presidente dell’Istituto.
Dati confermati anche dal rapporto redatto da Wwf International “Green Energy Leaders”, nel quale vengono citati i Paesi sudamericani e caraibici che meglio stanno investendo nelle energie rinnovabili. Mentre il Costa Rica punta al 100 per cento di rinnovabili, il Brasile ad esempio sarà leader nell’eolico, mentre Cile, Uruguay, Messico e Perù stanno lavorando per diversificare la produzione energetica.
“La regione ha tutte le risorse naturali di cui ha bisogno per sviluppare progetti per la produzione di energia pulita”, ha sottolineato Yolanda Kakabadse, presidente di Wwf International. “E questa è un’opportunità per tutte le generazioni future”.
E il Paese che ha la maggiore superficie di foreste protette e che dalla scorsa primavera ha un nuovo Governo, punta ad essere l’esempio da seguire. L’obiettivo da raggiungere entro il 2021 è di essere il primo Paese del Centro e Sud America “carbon neutral”, in grado di compensare il totale delle emissioni di CO2.