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EGEC: raccomandazioni per una politica energetica europea sicura, competitiva e sostenibile

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L’European Geothermal Energy Council (EGEC) propone una serie di raccomandazioni nel quadro del dibattito sull’energia della UE, per ciascuno dei suoi pilastri futuri.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il nuovo corso della politica energetica dell’Unione Europea dovrebbe essere costruito su parità di condizioni, dovrebbe includere una vera politica per il settore del riscaldamento e raffreddamento e creare le condizioni per dare più voce ai consumatori, alle città, e alle autorità locali. Tutto questo al fine di garantire, nel breve, medio e lungo termine, l’accessibilità a tutti dell’energia, la sicurezza degli approvvigionamenti e la disponibilità di energia; la sostenibilità e la decarbonizzazione della nostra economia.

Con queste premesse l’EGEC ha impostato le proprie raccomandazioni entrando nel dibattito europeo sulla politica energetica, indicando per ogni settore strategico quali scelte sarebbero da perseguire.

Sulla sicurezza , Egec ricorda che questo è un problema legato soprattutto alla nostra dipendenza e che nell’attuale periodo di crisi energetica dovuta agli approvvigionamenti di gas naturale, la crisi è essenzialmente nel comparto del calore, e che potrebbe essere superata ricorrendo maggiormente alla fonte geotermica per soddisfare gran parte delle domanda a tutti i livelli, nazionale, regionale e locale.

Il gas naturale sottolinea EGEC, è utilizzato solo per il 25% in centrali elettriche mentre il 41% è impiagato per riscaldare gli edifici e il 31% nei processi industriali. L’uso della geotermia per soddisfare la domanda di energia termica potrebbe sollevare i Paesi dell’UE dalla dipendenza di combustibili fossili che sono costretti ad importare, senza subire la volatilità dei prezzi e i problemi legati alle questioni climatiche tipici delle fonti fossili. Inoltre poiché la risorsa geotermica è una fonte energetica locale, la sua ulteriore diffusione sul mercato potrebbe migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento a livello regionale, stabilizzare i prezzi dell’energia per le famiglie e le industrie, e contribuire alla crescita economica sostenibile su scala locale.

Sulla competitività EGEC sottolinea come l’attuale mercato dell’energia non possa dirsi completo poiché si limita all’elettricità ed al gas; anche lo sviluppo infrastrutturale è limitato ed incentivato solo per quanto riguarda questi soli due settori. Si tratta, a parere di EGEC, di un limite della politica energetica dell’UE che va superato, magari esplorando iniziative volte ad affrontare le pratiche di distorsione del mercato, incluso anche il settore termico, per garantire alle nuove tecnologie delle fonti rinnovabili di poter competere a pari condizioni con le tecnologie delle fonti tradizionali.

Riguardo alla decarbonizzazione nel mix energetico, per EGEC, l’Unione Europea necessita di una vasta gamma di tecnologie per le fonti rinnovabili inclusa la geotermia sia per la produzione di energia elettrica sia per la generazione di calore.

Tutto ciò dovrebbe essere accompagnato da una revisione delle norme che riguardano l’efficienza energetica per indurre una più vasta attività legata alla riduzione finale della domanda di energia e stabilire una soglia minima obbligatoria di energie rinnovabili negli edifici , non limitandosi a quelli di nuova costruzione.

Infine una raccomandazione EGEC la fa anche per quanto attiene al settore della ricerca e innovazione in campo geotermico. “La Commissione Europea ha annunciato il suo obiettivo di fare dell’UE il numero uno al mondo per le energie rinnovabili, ma l’Europa -ricorda EGEC– che è leader in termini di pompe di calore e di sistemi di teleriscaldamento geotermici installati, così come lo è nell’innovazione, non dovrebbe perdere il primato con la competizione in arrivo da Cina e USA, così come per i sistemi EGS, sino ad ora in funzione solo in Europa, ma per cui stanno crescendo progetti di ricerca in USA ed Australia”.