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Vietato ai parigini scaldarsi con la legna

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La controversa norma entrerà in vigore il 1° gennaio

Fonte: Italia Oggi

Autore: di Ettore Bianchi

Gli abitanti di Parigi e dintorni dovranno dire addio al caro, vecchio camino a legna. Il divieto di scaldarsi in questo modo entrerà il vigore il 1° gennaio e riguarderà oltre 130 mila famiglie nella sola capitale, che dovranno rinunciare al piacere di buttare un pezzo di legno nel fuoco e vederlo bruciare con il caratteristico crepitio.
La norma è stata voluta sulla base di studi scientifici condotti dalla Driee, la Direzione regionale dell’ambiente e dell’energia, secondo cui il riscaldamento a legna contribuisce fino al 23% alle emissioni totali di Pm10 nell’Ile-de-France, la regione parigina: vale a dire, lo stesso livello degli scarichi degli autoveicoli.
A essere messi all’indice saranno i camini aperti, che servano effettivamente per riscaldarsi o per semplice piacere.
I privati potranno comunque accendere il fuoco, a condizione che installino un meccanismo protettivo di vetro che di fatto chiuda il camino. Ciò comporta tuttavia una spesa media di circa 6 mila euro. E, secondo alcuni addetti ai lavori, si tratta di una soluzione non sempre praticabile, soprattutto quando il canale da fumo è troppo piccolo. Per non parlare di chi usa il camino per scaldarsi e non ha a disposizione quella cifra.
Il malcontento è palpabile e non pochi cittadini dicono di non avere intenzione di ubbidire alle nuova legge. Così sorge spontanea la domanda: chi controllerà eventuali violazioni? I responsabili del dipartimento energetico spiegano che la logica non sarà repressiva e che l’obiettivo è suscitare una presa di coscienza fra la popolazione. Detto questo, teoricamente i trasgressori recidivi si espongono al rischio di una multa di diverse centinaia di euro.
A insorgere sono anche gli spazzacamini, che perderanno parte della loro attività. C’è chi sostiene che il provvedimento favorirà il lavoro in nero e il pericolo di incendi. Diverse famiglie si rivolgeranno a personale inesperto e, quando il lavoro non è fatto ad arte, non sono da escludere incidenti all’impianto.
Intanto nelle ultime ore è arrivata la dura presa di posizione del ministro dell’ecologia Ségolène Royal, che ha definito «ridicolo» il provvedimento. «Farò cambiare questa decisione che va nella direzione sbagliata», ha dichiarato il ministro. «Ci vogliono far credere che i caminetti inquinano più delle auto diesel. Bisogna essere ragionevoli, sono contraria a una società di divieti».