"Ridurre al minimo l’impatto sul territorio e massimizzare lo sviluppo: coniugare questi due obiettivi per il futuro della geotermia è la sfida che la Toscana si è posta in vista dell’approvazione del Piano energetico regionale, prevista entro la fine dell’anno". Ivan Ferrucci, capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio regionale toscano, dopo l’incontro del 25 ottobre a Pomarance sul futuro della geotermia, interviene sulle strategie previste per il settore, confermando quanto era emerso da quel momento di confronto.
LA PROPOSTA. "Il Piano energetico – illustra il consigliere – sancisce le linee guida sul futuro dell’attività geotermoelettrica in Toscana, con una continua, costante e fruttuosa collaborazione con il mondo della ricerca per approdare a soluzioni sempre più ecosostenibili". Uno degli esempi di questa collaborazione è il protocollo sottoscritto a maggio 2013 con Enel Green Power "per la nascita di un vero e proprio indotto nel settore termico" coniugando ricadute occupazionali e tutela dell’ambiente attraverso il miglioramento della qualità degli impianti.
Secondo Ferrucci il modo per "far coesistere una efficace coltivazione geotermica con il massimo rispetto dell’ambiente" è puntare sull’alta entalpia, cioè quella della geotermia tradizionale, ed investire anche sulla bassa entalpia.
L’alta entalpia secondo Ferrucci va mantenuta e incentivata, lavorando ad una "distribuzione omogenea delle centrali geotermoelettriche in Toscana, per evitare un accumulo in alcune zone, valutando anche tutte le ricadute economiche e sociali nei territori presi a riferimento". La Regione intende, inoltre, "rafforzare le attività di controllo e monitoraggio di Arpat e delle altre agenzie regionali".
La bassa entalpia, che il consigliere definisce "una modalità che annulla l’impatto sull’ambiente" permetterà di sfruttare "direttamente calore derivante dal riscaldamento di locali o abitazioni", "una possibilità che è disponibile su tutto il territorio".
LA GEOTERMIA. "Stiamo parlando di un’attività storica per una zona del territorio toscano, quella di Larderello e dell’intera area geotermica – spiega Ferrucci – sono 32 le centrali geotermoelettriche sul territorio regionale, con una potenza complessiva di circa 800 MV; la produzione annuale supera i 5000 MVH e corrisponde al 35,6 per cento del totale, al 27,9 per cento del totale dei consumi elettrici e al 79,6 per cento del totale della produzione elettrica da rinnovabili". Il capogruppo del Pd definisce la geotermia "un settore trainante" per l’economia toscana "e una risorsa fondamentale" che deve "svolgere un ruolo strategico per lo sviluppo e coesistere con la vocazione turistica e agricola dei territori e le sacrosante esigenze di rispetto dell’ambiente".