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I dati Arpat sulla qualità dell’aria ad Arcidosso e l’avvio della quarta fase quarta fase del progetto ”Geotermia e salute”

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In relazione alle preoccupazioni espresse da parte di un Comitato di Cittadini, l’Agenzia Regionale per l’Ambiente della Toscana interviene con una nota esplicativa, riguardo al monitoraggio della qualità dell’aria ad Arcidosso e l’Ars presenta il progetto “Geotermia e salute-fase IV”

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Sulle polemiche che in questi giorni hanno interessato i lavori per l’avvio della centrale di Bagnore 4 è intervenuta anche l’Agenzia Regionale per l’Ambiente (ARPAT) per precisare il proprio operato in merito alle rilevazioni della qualità dell’aria ad Arcidosso.

ARPAT –in una nota- precisa che tutte le operazioni relative alla fase di avvio della nuova centrale di Bagnore 4 sono tenute sotto controllo e costantemente monitorate. E ricorda che da metà settembre e con cadenza settimanale, sono pubblicati sul sito, in un apposito bollettino, i dati relativi all’idrogeno solforato, la sostanza che crea il caratteristico odore percepibile nelle aree dove sono presenti fenomeni geotermici e che è stato segnalato in questi giorni dagli abitanti dei territori limitrofi alla centrale di Arcidosso.

Per l’idrogeno solforato non esistono limiti stabiliti dalla legge per la qualità dell’aria e quindi sono utilizzati dei valori di riferimento, pari a 150 μg/m3 come media giornaliera, ripresi dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità (OMS). Esistono anche dei valori guida indicati come soglia di odorabilità pari a 7 microgrammi/metro cubo, al di sopra dei quali, anche sulla base di percezioni soggettive, può essere avvertito il tipico odore di uova marce.

Oltre alle rilevazioni dei valori di concentrazione di idrogeno solforato, ARPAT continua con il consueto monitoraggio della qualità dell’aria nelle zone geotermiche, che avviene sia con due mezzi mobili gestiti dall’Agenzia, sia attraverso la rete di Enel Green Power (EGP), che copre praticamente tutti i centri abitati interessati dalle emissioni delle centrali geotermoelettriche e i rispettivi dati sono disponibili online .

Le modalità di gestione e la qualità dei dati prodotti dalla rete di monitoraggio EGP, sono verificati dall’Agenzia affiancando alcune di queste centraline con un mezzo mobile ARPAT e confrontandone i dati. “In particolare –si legge nella nota ARPAT- ad Arcidosso, da ormai quasi tre anni il mezzo mobile ARPAT GEO1, ha affiancato la rete di qualità dell’aria ENEL, prima in località Scoiattolo e poi, da più di un anno, in località Bagnoli. Inoltre in più occasioni è stato posizionato a fianco della centralina ENEL di Arcidosso il secondo mezzo mobile ARPAT GEO2. I dati che sono stati rilevati dai due mezzi mobili hanno mostrato che la centralina ENEL funziona correttamente ed è rappresentativa della zona di Arcidosso”.

I dati della rete ENEL e del mezzo GEO1 vengono utilizzati per il bollettino settimanale sulla qualità dell’aria di Bagnore 4, mentre i dati del mezzo GEO2 vengono utilizzati come ulteriori conferme sulla qualità dei dati raccolti dalla stazione ENEL di Arcidosso.

L’analisi dei dati rilevati dai mezzi mobili GEO1 e GEO2 hanno confermato che non ci sono diversità significative nella qualità dell’aria fra il luogo dove è presente la stazione ENEL di Arcidosso, e quelle dove sono presenti i mezzi mobili dell’Agenzia a Scoiattolo e Bagnoli.

La salute dei cittadini residenti sull’Amiata è inoltre da anni oggetto di studi epidemiologici da parte dell’Agenzia Regionale di Sanità (ARS) e nel mese di novembre, su proposta degli assessori alla Sanità e all’Ambiente e della Direzione Generale Politiche Ambientali, Energia e Cambiamenti Climatici, è stata approvata la delibera per l’avvio della quarta fase del progetto di ricerca epidemiologica ”Geotermia e salute”, presentato dalla stessa ARS.

Questo progetto dà il via alla costituzione di un osservatorio permanente sulla salute in Amiata con un gruppo tecnico, coordinato dall’ARS, che vedrà la partecipazione di ARPAT, delle aziende sanitarie di Siena e Grosseto, dei medici di base e dei pediatri.

Il progetto di ricerca è stato predisposto dall’ARS e dà continuità alle attività di sorveglianza epidemiologica condotte negli ultimi anni nelle aree geotermiche toscane, anche se “rappresenta anche un punto di svolta per l’impostazione metodologica con cui saranno condotte le nuove valutazioni sullo stato di salute dei cittadini amiatini”.

È un complesso piano di azioni quindi, con l’obiettivo di indagare in maniera più specifica e puntuale lo stato di salute dei cittadini dell’Amiata: in aggiunta alle valutazioni su banche dati esistenti, saranno infatti avviate indagini campionarie nella popolazione generale per la raccolta di dati individuali su esposizione alle sostanze inquinanti (in primis acido solfidrico, arsenico e mercurio), storie residenziali, abitudini di vita, stato di salute generale e sintomatologia specifica su esiti sanitari legati all’esposizione agli inquinanti. Attività che saranno condotte tramite monitoraggi biologici, questionari, interviste e visite mediche.