Queste le parole di Stefano Saglia, sottosegretario al ministero per lo
Sviluppo economico, con delega all’energia, intervenuto stamattina a
Roma al convegno “Verso Copenhagen. Che fare dopo Kyoto. Quali
rinnovabili per l’Italia e con quali incentivi? Costi e benefici”,
organizzato da Safe (Sostenibilita’ ambientale fonti energetiche).
Sottolineando che il contributo delle fonti di energia rinnovabile
sara’ fondamentale per uscire dall’attuale crisi economico-finanziaria,
Saglia ha anche affrontato il tema delle procedure autorizzative,
auspicando una concreta semplificazione, e il sistema
dell’incentivazione. “Gli obiettivi al 2020 fissati per il nostro paese
– ha concluso Saglia – possono essere raggiunti coinvolgendo le
regioni, creando un sistema trasparente, scongiurando fenomeni
speculativi, lavorando su ricerca e innovazione e continuando a
incentivare le rinnovabili”. Corrado Clini, direttore generale del
ministero dell’Ambiente, e’ intervenuto sul sistema degli incentivi
definendolo “un meccanismo distorcente in quanto ha posto le condizioni
per far diventare l’Italia il maggior paese di importazione europeo”
nell’ambito delle fonti rinnovabili. “Il sistema – ha concluso Clini –
va modificato per privilegiare lo sviluppo competitivo delle tecnologie
nostrane, altrimenti il rischio e’ quello di diventare un ‘popolo di
montatori di rinnovabili’. L’Italia, del resto, ha il piu’ alto tasso
di incentivazione delle energie da fonti rinnovabili in Europa, ma il
piu’ basso tasso di efficienza degli incentivi”.