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Fondi per le rinnovabili in città

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Il ministero dell’ambiente finanzia progetti di sviluppo energetico
Dieci milioni di euro destinati alle imprese che intendo attuare progetti di sviluppo delle fonti di energia rinnovabile nei centri urbani. I fondi sono messi a disposizione degli imprenditori dal ministero dell’ambiente, che ha proposto un bando a progetto per consentire il sostegno a tutte le proposte meritevoli di considerazione fino ad esaurimento delle risorse. Da Roma fanno sapere che è ancora disponibile il 70 per cento della somma messa a disposizione e che sono allo studio altri bandi che seguono il medesimo filone.

Fonte: Il Denaro

Autore: Il Denaro

La finalità del bando è rivolta alla
promozione di programmi che favoriscono l’introduzione di energie
rinnovabili all’interno dei centri urbani e che garantiscono
risparmio ai consumatori ed abbattimento degli agenti inquinanti. Il
finanziamento da dieci milioni di euro rivolto ad imprese del settore
energetico rientra in un programma complessivo allestito dal
ministero dell’ambiente con la finalità di favorire uno sviluppo
sostenibile delle fonti energetiche soprattutto laddove è più
avvertita l’esigenza di rendere l’approvvigionamento compatibile con
la tutela dell’ambiente circostante e della salute pubblica.

SOGGETTI BENEFICIARI

Possono accedere al finanziamento
imprese associate tra loro, anche in forma temporanea. All’interno
del gruppo, ma con una quota non superiore al 50 per cento, deve
essere inserito anche un ente pubblico di ricerca. In via facoltativa
possono presentare richiesta di finanziamento associazioni di
categoria, agenzie energetiche locali, Esco, enti o istituti preposti
alla comunicazione, informazione e formazione in materia ambientale.
Resta sempre fermo, anche in questo caso, il requisito
dell’associazione con imprese che operano nel settore delle energie
rinnovabili.

COSTI AMMISSIBILI

Rigida la selezione delle spese ammesse
a finanziamento. La copertura economica riguarda innanzitutto
l’aspetto contrattualistico riferito a ricercatori o esperti in
materia per la definizione del progetto e per l’analisi dello stato
dell’arte. Sono finanziabili anche inoltre forniture di software,
hardware e strumentazioni di misura solo se strettamente necessari
all’ottenimento dei risultati inseriti nel cronoprogramma del
progetto. Rientrano nel meccanismo di sostegno finanziario le
consulenze scientifiche e tecniche per la valutazione di impatto
ambientale potenziale ed effettivo e di incremento della qualità
energetica dell’area urbana nella quale il progetto deve essere
realizzato. Infine il finanziamento copre anche le spese per la
realizzazione di casi studio e prototipi e per la campagna di
diffusione comunicativa e mediatica del progetto medesimo.

MECCANISMO CONTRIBUTIVO

Il bando segue le indicazioni della
legge 30 dicembre 2004 numero 311, in base alla quale è stabilito
che il contributo può coprire al massimo il 50 per cento dei costi
ammissibili, percentuale che scende al 40 per cento nel caso in cui
l’associazione coinvolga una grande impresa ed un centro di ricerca.

LE DOMANDE

E’ importante seguire la procedura in
tutti gli aspetti previsti dal bando. Le istanze vanno inviate
tramite raccomandata alla direzione per la salvaguardia ambientale,
nona divisione, energie rinnovabili. Bisogna specificare, sul plico,
che si tratta della presentazione di progetti per il bando “Fonti
rinnovabili in ambiente urbano: ricerca e innovazione”. Il tutto
va inviato al ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e
del mare in via Cristoforo Colombo 44 a Roma. Alle domande deve
essere allegata la definizione del progetto di ricerca con
l’indicazione di obiettivi e finalità del progetto, rilievo ed
originalità della ricerca, impatto potenziale, modalità di gestione
del progetto, articolazione dettagliata delle fasi della ricerca,
durata del progetto e cronoprogramma dettagliato, descrizione
dettagliata delle modalità di implementazione industriale e
commerciale dei risultati della ricerca. Preventivo dettaglio dei
costi del progetto e percentuale di contributo richiesta al ministero
dell’ambiente, definizione dei meccanismi di reperimento della
restante quota.

LA VALUTAZIONE

Dodici esperti nominati dal direttore
generale del dipartimento per la salvaguardia dell’ambiente valutano
i progatti presentati e la loro rispondenza ai criteri fissati dal
bando, stilano la graduatoria ed avviano il meccanismo di
assegnazione dei contributi. Si procede ovviamente secondo l’ordine
di inserimento della graduatoria. Se le risorse residue non bastano
per finanziare i progetti che sono nelle zone basse della graduatoria
si procede ugualmente all’assegnazione del contributo anche se in
misura ridotta e commisurata alle disponibilità. L’assegnatario può
comunque decidere, nel termine di trenta giorni dalla assegnazione
del finanziamento, di rinunciare all’istanza oppure di riformulare il
progetto presentato per modularlo alle mutate disponibilità
finanziarie da parte del ministero.

EROGAZIONE DELL’IMPORTO

L’effettivo trasferimento dei fondi
avviene previa determina della direzione generale della salvaguardia
ambientale in seguito alla presentazione degli stati di avanzamento,
della documentazione contabile e delle fatture che attestino
l’effettivo impiego delle risorse richieste in sede di istanza. Il
saldo viene invece assegnato in seguito alla presentazione della
relazione sullo stato finale delle opere previste dal progetto
ammesso a finanziamento.

MODIFICA DEL PROGETTO

I soggetti ammessi a finanziamento
possono chiedere comunque di apportare delle modifiche al progetto
presentato. Questa operazione è ammissibile qualora il costo
complessivo non determini una richiesta di ulteriore finanziamento e
siano rispettati i parametri originari della documentazione
presentata in sede di istanza. La richieste vanno inviate alla
commissione valutatrice per una verifica che deve obbligatoriamente
concludersi entro il termine di sessanta giorni dal ricevimento della
nuova istanza.

REVOCA E CONTROLLO

La mancata presentazione dello stato di
avanzamento e la non corrispondenza delle operazioni al progetto
presentato determinano la revoca del finanziamento concesso e
impongono all’assegnatario la restituzione delle somme percepite. La
direzione della salvaguardia ambientale esercita le funzioni di
controllo sulla esecuzione del progetto e si avvale di proprio
personale senza ulteriori aggravi sulla finanza pubblica. Il
procedimento è studiato per evitare qualsiasi spreco di denaro
pubblico ed imporre a coloro i quali ottengono il finanziamento una
esecuzione del progetto rispondente ai parametri fissati in sede di
istanza.

La scheda del bando

Progetti finanziabili: Incremento
dell’efficienza energetica e utilizzo fonti energia rinnovabile,
riduzione delle emissioni inquinanti nelle aree urbane, produzione,
stoccaggio e distribuzione di idrogeno da fonti di energia
rinnovabili, interventi su sistemi di locomozione e infrastrutture
Risorse disponibili: 10 milioni di euro
Scadenza bando:
esaurimento dei fondi Costo per singolo progetto: non inferiore a
300mila euro non superiore a 3 mln di euro Durata del progetto: non
inferiore a 12 mesi, non superiore a 24 mesi