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Castelnuovo Val di Cecina: la rivoluzionaria tecnologia di Enel Green Power

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Vapore e biomasse ecco la prima centrale al mondo

Fonte: La Nazione, Cronaca di Pisa

Autore: Ilenia Pistolesi

ENEL GREEN POWER ha avviato i cantieri, all’interno della centrale geotermica Cornia 2 nel Comune di Castelnuovo Valdicecina, per la realizzazione del primo impianto al mondo che utilizza la biomassa per surriscaldare il vapore della terra, con l’obiettivo di incrementare l’efficienza energetica e la produzione elettrica del ciclo geotermico. E si apriranno anche nuove opportunità di lavoro (si parla di 35-40 posti in più), in questa fetta di Alta Valdicecina baciata dalla Dea Geotermia. All’impianto geotermico esistente verrà affiancata una piccola centrale alimentata a biomasse vergini di filiera corta, di origine forestale e prodotte in un raggio di 70 chilometri, calcolati in linea d’aria dalla zona in cui è collocato l’impianto. Grazie alla biomassa, il vapore in ingresso alla centrale sarà surriscaldato per passare da una temperatura iniziale compresa fra i 150 ed i 160 gradi ad una di 370-380 gradi, cosicché aumenterà la potenza netta per la produzione di elettricità sia per la maggiore entalpia del vapore, sia per il rendimento del ciclo legato alla minore umidità nella fase della produzione. Stiamo parlando di un’innovazione tecnologica di altissimo valore, perché ad impatto ambientale vicino allo zero. IL NUOVO SISTEMA andrà ad integrare un insediamento industriale già esistente, mantenendo la totale rinnovabilità della risorsa e coniugando due fonti rinnovabili per una produzione che apre nuovi scenari a livello internazionale. Nel dettaglio, la potenza aggiuntiva sarà di 5Mw per un impianto che attualmente ha una potenza installata di 13Mw e che potrà incrementare il ciclo produttivo di circa 37Gwh annui. L’investimento messo in campo da Enel Green Power, per l’impianto a biomassa forestale di filiera corta che integrerà la centrale Cornia di Castelnuovo, è piuttosto corposo: si parla di 15 milioni sborsati dal colosso energetico. Una cifra altissima per cantieri che saranno portati avanti in tempi molto rapidi, con i lavori che si concluderanno entro la prima metà del 2015. Complessivamente, l’operazione consentirà un risparmio ulteriore di CO2 pari a 17mila tonnellate annue. E molto importante, come dicevamo all’inizio, saranno le ricadute occupazionali che, tra gestione diretta ed indiretta per il reperimento della risorsa nel processo di filiera, conteranno dai 35 ai 40 addetti. «La Toscana, grazie all’esperienza centenaria nella geotermia, si trova già nel futuro sottolinea l’ad di Enel Green Power Francesco Venturini le tecnologie ibride sono la nuova frontiera delle rinnovabili e questo impianto, che integra biomassa e geotermia, è un modello replicabile che apre decisamente nuovi scenari di sviluppo».