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GEOSEE: l’unione fa la forza

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Un progetto europeo che coinvolge numerosi paesi europei nel segno della Geotermia

Fonte: Fotovoltaico Sul Web.it

Autore: Morena Deriu

Si chiama GeoSee ed è il progetto di cooperazione (finanziato dal programma South East Europe e partito ormai da quasi due anni, il 14 dicembre 2012) che coinvolge Bulgaria, Croazia, Italia, Repubblica di Macedonia, Slovenia e Ungheria, impegnati nella sperimentazione di un uso innovativo della geotermia a bassa entalpia. Undici partners provenienti dagli otto Paesi coinvolti e un solo obiettivo: comprendere e sperimentare sul campo le effettive possibilità di applicazione della geotermia a bassa entalpia (per intenderci, quella alla base dei sistemi di climatizzazione degli edifici grazie allo scambio termico con il sottosuolo superficiale attraverso l’ausilio di una pompa di calore). 

 

La geotermia a bassa entalpia interessa la climatizzazione degli edifici attraverso pompe di calore geotermico

(La geotermia a bassa entalpia interessa la climatizzazione degli edifici attraverso pompe di calore geotermico)

Di fatto, questo tipo di risorse geotermiche è già molto diffuso, ma il progetto si propone di verificarne in maniera adeguata l’effettivo potenziale energetico. Il tutto attraverso un approccio innovativo, orientato all’integrazione del geotermico con le altre fonti di energia rinnovabile. Combinare l’energia del sottosuolo con (per esempio) centrali a biomassa è davvero fattibile? E, se sì, lo è anche in termini di sostenibilità per il territorio?

Per rispondere a queste domande, i partners del progetto GeoSee partono dal lavoro sul campo, vale a dire progettando, costruendo e sviluppando dei casi studio basati sul ciclo ORC (Ciclo Rankine a fluido Organico). Questo ciclo termodinamico garantisce, infatti, il massimo dei risultati (in termini di resa, affidabilità e durata degli impianti) alla geotermia a bassa entalpia e rappresenta, quindi, un ottimo presupposto di partenza per l’integrazione di questa risorsa con altre rinnovabili.

I casi studio del progetto GeoSee si basano sul ciclo ORC, Rankine a fluido Organico

(I casi studio del progetto GeoSee si basano sul ciclo ORC, Rankine a fluido Organico)

In Italia, il progetto GeoSee ha coinvolto le aree di Galzignano Terme e Battaglia Terme, due centri della provincia di Padova, risultati particolarmente adatti a essere eletti a casi studio successivamente a uno studio di fattibilità che ha coinvolto aspetti sia tecnici sia economici e ovviamente ambientali. Secondo questi studi, un impianto ibrido nel padovano porterebbe a una produzione di energia rinnovabile pari a quella necessaria a soddisfare il fabbisogno energetico di 4,500 abitazioni (si parla di più o meno 10,000 persone) e ad accendere circa 18,000 punti luce pubblici.

Inoltre, l’energia pulita prodotta dalla geotermia a bassa entalpia in unione con altre fonti rinnovabili potrebbe essere reintrodotta nel sistema e venduta con un conseguente duplice vantaggio:

  1. Ridurre lo spreco energetico
  2. Valorizzare nuove e ulteriori azioni di riqualificazione energetica.

In Italia, lo studio di fattibilità dei partners GeoSee ha individuato due siti del padovano come più adatti alla sperimentazione 

(In Italia, lo studio di fattibilità dei partners GeoSee ha individuato due siti del padovano come più adatti alla sperimentazione)

Infine, grazie al WebGis (un sistema informatico in grado di dare informazioni sui risultati di un uso combinato di geotermia, solare e biomasse) è possibile estendere la ricerca in vista della realizzazione di impianti ibridi in cui più rinnovabili lavorino assieme… perché l’unione fa la forza!