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CoSviG tra i 10 finalisti del Premio Sviluppo Sostenibile 2014, per la Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili

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Il premio è promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Ecomondo “Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo sostenibile” che si svolgerà dal 5 all’8 novembre prossimi

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

La giusta intuizione di CoSviG di aver promosso e supportato la Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili -che sposa il precetto di Slow Food “buono, pulito e giusto” e che agisce in modo che pulito non sia solo ciò che mangiamo ma anche come lo produciamo- sta dando ottimi risultati.

Nel corso degli anni infatti la Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili ha ricevuto riconoscimenti ed attenzioni da parte di istituzioni ed enti che ne hanno riconosciuto la validità dell’approccio “sostenibile” alla qualità e al processo di produzione del prodotto.

Adesso, proprio grazie al supporto dato a questa iniziativa, è CoSviG a ricevere un riconoscimento e ad essere tra i 10 finalisti del Premio Sviluppo Sostenibile 2014 che anche quest’anno la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ed Ecomondo, assegneranno a Rimini nel corso della “Fiera Internazionale del Recupero di Materia ed Energia e dello Sviluppo sostenibile”.

La categoria nella quale CoSviG è giunto tra i 10 finalisti per il progetto Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili della Toscana, è, infatti, quella di Agricoltura e Agrifood.

Un giusto riconoscimento per la prima esperienza al mondo di Comunità del Cibo ad Energie rinnovabili iniziata nel 2009 da un gruppo di aziende che, ispirandosi al modello delle Comunità del Cibo di Slow Food (partner di progetto insieme a CoSviG ed alla Fondazione Slow Food per la Biodiversità), hanno cominciato a produrre cibo di qualità utilizzando nel processo la geotermia come energia rinnovabile.

Da allora il progetto ha ottenuto sempre più consensi (basti pensare che ad oggi, da un nucleo iniziale di 5, sono 14 le aziende aderenti all’associazione, comprendendo anche altre energie rinnovabili oltre la geotermia) e sono nate varie collaborazioni prestigiose tra cui, quella con l’Università di Scienze Gastronomiche che prevede viaggi didattici periodici nelle aziende della Comunità del Cibo, dichiarate vere e proprie “sedi didattiche” dell’Ateneo.

Un nuovo gruppo di 19 studenti provenienti da 11 diverse nazioni ed iscritti al Master “Food, Place and Identity” dell’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cn), dopo quello giunto a settembre, è in visita nella settimana dal 13 al 17 ottobre nelle aree geotermiche, per conoscere da vicino l’esperienza delle aziende della Comunità del cibo ad energie rinnovabili e i luoghi in cui operano.

Durante la settimana di soggiorno gli studenti potranno visitare il caseficio geotermico Podere Paterno di Monterotondo Marittimo, citato recentemente nel rapporto Applicazioni geotermiche per uno sviluppo sostenibile.Produzione di calore ed energia elettrica, redatto dal CNR nell’ambito del progetto Vigor.

Nel rapporto sono descritte nel dettaglio le caratteristiche di quattro progetti geotermici europei, indagati direttamente durante il primo anno di attività di VIGOR, come ottimi esempi e buone pratiche che possono essere d’ispirazione per nuovi progetti di applicazioni geotermiche e tra questi anche Podere Paterno.

Il caseificio viene citato come un caso tipo di utilizzo del calore residuo derivante dai processi di produzione di energia elettrica con la risorsa geotermica, in questo caso è utilizzato come fonte primaria di calore nel processo di caseificazione del latte per la produzione di formaggio.

Oltre al caseificio di Monterotondo Marittimo, le altre aziende della Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili che ospiteranno gli studenti del Master nel loro tour, realizzato con la collaborazione di Slow Food Toscana, saranno le serre della Parvus Flos (riscaldate con energia geotermica), il panificio a legna dei fratelli Martini di Montegemoli, l’azienda biologica Il Cerreto di Pomarance, il birrificio Vapori di Birra di Sasso Pisano (che utilizza il calore geotermico per il processo brassicolo), il Frantoio San Luigi di Gavorrano esempio di riutilizzo dei sottoprodotti di lavorazione per l’ottenimento di energia termica ed elettrica, l’azienda il Molinaccio di Volterra che produce zafferano.

In questo viaggio nel cuore geotermico della Toscana gli studenti potranno ammirare inoltre le bellezze paesaggistiche del territorio come le manifestazioni geotermiche del Parco delle Biancane di Monterotondo Marittimo, il centro storico di Massa Marittima e la città etrusca di Volterra e potranno concedersi una sosta relax nei laghetti geotermici di Sasso Pisano, ulteriore esempio degli usi plurimi della geotermia.