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In Germania le rinnovabili battono il carbone per la produzione di elettricità

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Da gennaio a settembre, le energie rinnovabili hanno soddisfatto il 27,7% del fabbisogno di energia elettrica, superando per la prima volta il carbone che ha fornito il 26,3% dell’energia elettrica consumata.

Fonte: Rinnovabili e territorio

Autore: Redazione

Un dato importante per la Germania e in particolare per il Governo guidato da Angela Merkel (sotto accusa per il rincaro dei prezzi dell’energia e la maggiore dipendenza dal gas russo) quello fornito dalla società di ricerca Agorà, di proprietà delle due fondazioni Mercator ed European Climate, che attesta che per la prima volta l’elettricità tedesca proviene più dalle energie rinnovabili che da ogni altra fonte energetica.

«Questa è la notizia di cui ha bisogno il governo tedesco – ha detto l’analista di Eurasia Group, Famke Krumbmuller.

«C’erano tante lamentele sui prezzi elevati dell’energia e per una maggiore dipendenza dal gas russo. – ha continuato Krumbmuller – Questo è un vero successo e anche un momento di svolta per il Governo tedesco».

Il dato diffuso dall’agenzia Bloomberger indica che le fonti rinnovabili nei primi nove mesi dell’anno hanno soddisfatto il 27,7% del fabbisogno elettrico nazionale, superando per la prima volta il carbone, che ne ha fornito il 26,3%.

Per dire se effettivamente questo sorpasso rimarrà stabile è necessario attendere la fine dell’anno e soprattutto la domanda di energia dei mesi più freddi dell’anno; secondo Anna Czajkowska, analista delle politiche sulle rinnovabili presso la Bloomberg New Energy Finance di Londra, infatti, questo risultato va messo in relazione con un inverno particolarmente mite che ha compresso la domanda di elettricità.

Sta di fatto che adesso la Germania può dire di aver intrapreso una strada possibile per raggiungere l’obiettivo che il Governo ha fissato, con il programma Energiewende, di abbandonare il nucleare entro il 2022, rendendo contestualmente il paese in grado di produrre il 60% di elettricità con fonti rinnovabili al 2035.

Un elemento di criticità da risolvere è dato dalla discontinuità delle fonti di energia rinnovabile, in particolare eolico e fotovoltaico, che rappresentano rispettivamente il 9,5% e il 6,8% dell’energia elettrica prodotta con rinnovabili (l’8,1% con le biomasse).

«La vera sfida – ha detto Anna Czajkowska – è come integrare la portata intermittente delle rinnovabili in un sistema che non è stato costruito per loro». «Anche se – ha aggiunto – tutto ciò avvicina il Paese a un mix energetico low carbon e aiuta a combattere i cambiamenti climatici».

La rivoluzione energetica rinnovabile in Germania è avvenuta non certo gratis ma grazie al finanziamento sostenuto dai consumatori tedeschi di energia con un costo aggiuntivo pagato in bolletta, che dal 2000 è stato pari a 106 miliardi di Euro.

Le bollette dei consumatori tedeschi sono le seconde più alte in Unione europea e secondo Famke Krumbmuller la «sfida chiave» della Cancelliera Merkel sarà quella di rendere il programma Energiewende compatibile con la competitività dell’economia tedesca nei prossimi anni.

Intanto un primo traguardo è stato comunque raggiunto: un mix energetico a basso contenuto di carbonio in grado di sostituire il mix energetico fatto dalle fonti fossili per la produzione di energia elettrica .