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Geotermia: America Latina e Caraibi indagano il calore sotterraneo

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La Banca Mondiale ha rilevato che l’America Latina potrebbe ridurre la propria dipendenza dai combustibili fossili sfruttando la geotermia. Il potenziale energetico equivale a 850 MW.

Fonte: Rinnovabili.it

Autore: Rinnovabili.it

Per risolvere i problemi energetici dell’America Latina la soluzione più efficace potrebbe essere rappresentata dallo sfruttamento della fonte geotermica. A parlarne la Banca Mondiale in un nuovo rapporto nel quale rivela come le sette isole dei Caraibi orientali abbiano un elevato potenziale energetico.

L’isola messicana di Guadalupe, l’isola britannica associata di Dominica, l’isola britannica di Montserrat e la Isola Stato St. Vincent, l’isola di Granada, di St. Lucia e di St. Cristóbal e Nieves. Sfruttando il calore della terra America Latina e caraibi potrebbero ridurre la loro dipendenza dai combustibili fossili riducendo l’impatto economico delle importazioni e abbassando il rilascio di inquinanti. 

Nell’isola di Guadalupe, ad esempio, la geotermia è già sfruttata all’interno della centrale elettrica La Bouillante che con i suoi 15 MW di potenza istallata riesce a soddisfare le necessità energetiche di circa 64mila abitazioni. Nonostante questo le risorse del paese non sono ancora state esplorate ma gli esperti parlano di un potenziale energetico di circa 850 MW. Se adeguatamente sfruttato, questo potenziale potrebbe rendere energeticamente pulite le isole, oltre che meno vulnerabili ai cambiamenti climatici fornendo alla popolazione e alle imprese un approvvigionamento energetico sicuro e ad un prezzo accessibile, in un paese dove al momento le bollette energetiche sono tra le più elevate al mondo.

Nonostante l’enorme potenziale rilevato e i vantaggi di produrre elettricità sfruttando il calore sotterrraneo non tutto è positivo quando si parla di geotermia. Al contrario di quanto accade nella ricerca di giacimenti petroliferi, che possono essere individuati senza la necessità di forare il terreno per la geotermia sono necessarie perforazioni per valutare il potenziale dell’area selezionate. I costi associati alla realizzazione degli impianti poi, risultano troppo elevati per economie come quelle prese in esame dallo studio della banca Mondiale visto che per realizzare una centrale da 10 MW di capacità sono necessari circa 60-70 milioni di dollari.