Partner per l’Italia del progetto GeoSee sono il Dipartimento TeSAF dell’Università degli Studi di Padova e la Provincia di Padova che, assieme agli altri partner, si sono riuniti il 22 e 23 settembre in Croazia per un aggiornamento sullo stato di avanzamento delle ultime fasi del progetto e per organizzarne al meglio il coordinamento.
Sono in tutto sedici i partner di GeoSEE, provenienti da otto paesi del Sud Est europeo (Slovenia, Italia, Romania, Bulgaria, Croazia, Ungheria, Serbia e Repubblica di Macedonia) e rappresentano i principali attori interessati allo sviluppo di queste forme di integrazione energetica, ovvero enti locali, istituti di ricerca, agenzie locali dell’energia, industria di settore.
GeoSEE nasce infatti nel 2012 con l’intento di dimostrare il possibile utilizzo innovativo e sostenibile della fonte geotermica a bassa temperatura, integrata con altre fonti rinnovabili, per la produzione di energia elettrica. Il progetto, che si avvia adesso alla conclusione, aveva tre obiettivi specifici: produrre un’analisi tecnico-economica di integrazione ed utilizzo potenziale dei flussi geotermici nelle aree dei partner per fini energetici e di sfruttamento del calore; realizzare ottimizzazioni di processi ed investimenti preliminari per casi di studio e progetti futuri di implementazione delle soluzioni innovative di sfruttamento individuate (sistemi ibridi di cogenerazione biomasse-geotermia o solare-geotermia e l’espansione e miglioramento di sistemi di teleriscaldamento esistenti in progetti di sviluppo locali in agricoltura); stabilire un gruppo di coordinamento per lo sviluppo e la generalizzazione dei casi studio verso un modello regionale ed europeo di utilizzo delle risorse geotermiche di bassa temperatura.
Tra le attività previste nell’ambito del progetto, anche la realizzazione di un sistema informativo geografico –il WebGis– volto a mappare il potenziale di energia geotermica, solare e da biomassa presente nelle aree di studio del paesi partner e che sarà a breve disponibile online proprio sul sito ufficiale GeoSEE.
L’integrazione delle informazioni sul WebGis permetterà di individuare le aree geografiche idonee all’utilizzo combinato delle varie fonti rinnovabili; successivamente potranno essere elaborate informative rivolte ai policy makers sui benefici relativi all’adozione e all’utilizzazione di “sistemi ibridi”.
Durante le varie fasi del progetto i partner hanno realizzato uno studio sui benefici ambientali legati all’utilizzo dell’energia geotermica in situazioni reali approntando scenari strategici ottimali di penetrazione del mercato, attraverso lo sviluppo di una metodologia comune.
Le analisi tecnico economiche sui casi-studio di uso di geotermia a bassa entalpia combinata ad altre fonti rinnovabili hanno consentito l’individuazione delle migliori applicazioni e parametri più rilevanti dal punto di vista della produzione elettrica.
Il caso studio individuato dalla Provincia di Padova è stato quello relativo alla presenza di fonti geotermiche a bassa entalpia nei territori dei comuni termali di Battaglia e Galzignano e la correlazione/integrazione con altre forme di energia rinnovabile. Il gruppo di lavoro provinciale è stato coordinato dal Dipartimento TeSAF (Territorio e Sistemi Agro-Forestali) dell’Università di Padova.
L’area dei Colli Euganei, infatti, è una zona interessante dal punto di vista del potenziale geotermico e la risorsa viene già utilizzata non solo in impianti termali, ma in alcuni casi anche per il riscaldamento di serre; attraverso l’uso combinato con altre risorse rinnovabili presenti nel territorio, quali la biomassa, il biogas e il solare, potrebbe fornire energia termica ed elettrica aumentando l’uso rinnovabile di fonti energetiche e permettendo la riduzione dei costi.