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Lussino diventa la “capitale” della geotermia

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Esperti da tutta Europa a confronto sul futuro dell’energia nel workshop dedicato al fisico Budinich

Fonte: Il Piccolo. Gelocal.it

Autore: r.u.

Ha preso il via ieri a Lussino il workshop “Stato e futuro dell’energia geotermica nell’area Adriatica”, organizzato dall’Ecsac. Si tratta del 14° appuntamento realizzato dal Centro Europeo per la Scienza, l’Arte e la Cultura, che dal 2001 organizza eventi che portano nell’isola croata scienziati dall’Europa e non solo per approfondire le tematiche più attuali relative alla ricerca. L’iniziativa nacque per festeggiare gli 85 anni del fisico Paolo Budinich, nativo appunto di Lussingrande, con l’obiettivo di realizzare, in collaborazione con la Croazia, un vero e proprio centro di cultura scientifica: nel 2006 nacque così l’European Center for Science, Art and Culture che prosegue nell’organizzazione di eventi scientifici internazionali.
Quella che si è aperta ieri è la prima conferenza dopo la morte di Paolo Budinich (scomparso lo scorso novembre) e, come spiega il presidente dell’Ecsac, Franco Bradamante, è obiettivo del Centro dedicare al fisico l’ex casa del popolo di Lussingrande, dove già sono state tenute numerose conferenze dell’Ecsac negli anni passati, mentre per iniziativa del sindaco e della vicesindaco di Lussino, Gary Cappelli e Ana Kucic, una strada dovrebbe essere dedicata Budinich nella sua città natale. L’obiettivo della conferenza organizzata in questi giorni è quello di riunire in un unico luogo istituti di ricerca, amministrazioni pubbliche, professionisti, operatori e studenti per discutere lo stato dell’arte e le applicazioni possibili di sviluppo della geotermia nell’area Adriatico-ionica.
Tra i partecipanti ci sono lo stesso presidente dell’Ecsac, Maurizio Fermeglia (rettore dell’Università di Trieste), Sara Vito (assessore regionale all’ambiente), Gian Vito Graziano (presidente President Cosniglio Nazionale dei Geologi), Bruno Della Vedova (vicepresidente dell’Unione Geotermica Italiana e professore all’Università di Trieste), Andrea Vacchi (Trieste International Foundation for Science); sono previsti interventi di ricercatori ed esperti provenienti da Italia, Slovenia e Croazia ma anche dal resto d’Europa (Belgio, Bosnia Erzegovina, Repubblica Ceca, Francia, Germania e Grecia) e dall’Arabia Saudita. La conferenza terminerà nella serata di domani con una tavola rotonda che trarrà le conclusioni della tre giorni di lavori.