La messa a punto di questa metodologia progettuale consentirà di esportare le tecniche di analisi (geologiche ed energetiche) elaborate in contesti comuni ad altre aree simili, nonché di testare ed elaborare metodologie e strumenti finora non utilizzati in modo sistematico e multisettoriale. Considerando che la Piana Pisana, pur con le sue peculiarità, è un tipico esempio di bacino alluvionale come molti altri presenti nei nostri territori, la metodologia, una volta testata, potrà essere messa disposizione degli amministratori locali per avviare un processo di integrazione dei dati idrogeologici ed energetici all’interno degli strumenti di pianificazione territoriale. I partner del progetto sono i seguenti:
– Ministero Sviluppo Economico – Direzione Generale Risorse Minerarie Energetiche
– Regione Toscana – Direzione Generale Politiche Ambientali, Energia E Cambiamenti Climatici
– Provincia di Pisa
– Università di Pisa
– Scuola Superiore S.Anna
– CoSviG – Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche
– Agenzia Energetica Pisana
– Acque SpA
– EnerGea.
Il progetto consentirà di mettere a disposizione dei soggetti interessati i seguenti elementi a supporto delle scelte inerenti l’uso del territorio e le scelte impiantistiche ad esso correlate. In particolare saranno affrontate le seguenti fasi:
– Valutazione del potenziale energetico-geotermico dei vari corpi acquiferi presenti nel sottosuolo della piana pisana, anche alle più basse profondità
– Ubicazione delle zone più indicate per l’impiego e la coltivazione della risorsa geotermica
– Individuazione delle tecnologie di coltivazione più adatte per le varie zone.
Nel caso specifico del territorio della Provincia di Pisa, i dati geologici ed idrogeologici già disponibili mettono in evidenza che il sottosuolo è interessante per l’utilizzo della risorsa geotermica. Il suo uso comporterebbe notevoli risparmi economici, il mancato consumo di combustibili fossili e la riduzione emissioni CO2. La risorsa geotermica presente a vari livelli nel sottosuolo della pianura pisana può essere impiegata in maniera ottimale, sia con l’impiego di pompe di calore, sia per usi diretti del calore (serbatoio geotermico superficiale a 50°C), sia, eventualmente, per produzione di energia elettrica (temperature ~130°C profonde rinvenibili in strati più profondi del sottosuolo). Tuttavia, nonostante esistano numerose informazioni e molti dati siano stati già raccolti nel passato, tutti gli elementi oggetto di indagine non sono sempre raccolti in modo sistematico e resi facilmente accessibili. Senza uno sforzo di sistematizzazione degli stessi e senza che si mettano in campo "risorse fresche" (competenze, specialistiche e nuove campagne di indagini sul campo) per la produzione di nuovi dati volti a colmare le lacune ancora esistenti nei database, l’uso delle risorse del nostro sottosuolo rischia di essere inesorabilmente trascurato.
Le difficoltà si fanno sentire sia all’interno delle amministrazioni locali che non sempre hanno a disposizione strumenti adeguati per consentire di indirizzare l’uso del territorio e di favorire le attività imprenditoriali più adeguate; ma non sono da meno anche le difficoltà che devono incontrare i cittadini e gli imprenditori che intendono prendere in considerazione le risorse geotermiche per l’approvvigionamento energetico termico, in primis, ed elettrico, talvolta. Infatti, in relazione al cosiddetto "rischio minerario", ossia all’incertezza che inesorabilmente caratterizza qualunque attività che interessi il sottosuolo, la carenza o la scarsa qualità di dati è un elemento assai critico. Come è oramai noto, le attività di indagine rappresentano una importante barriera allo sviluppo e alla valorizzazione delle potenzialità energetiche di un territorio. Territori interessati dallo studio pilota saranno quelli della pianura alluvionale pisana e, in particolare, i territori compresi nei comuni di Vecchiano, San Giuliano Terme, Calci, Buti, Bientina, Vico Pisano, Calcinaia, Pisa, Cascina, Pontedera, Fauglia, Crespina, Lari e Ponsacco.
EnerGea svolgerà un ruolo di carattere tecnico-gestionale e sarà responsabile dell’attuazione di tutte le attività necessarie al raggiungimento degli obiettivi indicati nel presente Protocollo. L’Università di Pisa nell’ambito di Energea assicurerà l’impegno del Responsabile Scientifico del Progetto curando le attività scientifiche e di ricerca necessarie al raggiungimento degli obiettivi del presente protocollo. Sarà istituito un Tavolo di monitoraggio per l’attuazione del Protocollo a cui partecipano, con un rappresentate, tutti i soggetti firmatari. Il tavolo sarà coordinato dal DGRME del Ministero dello Sviluppo Economico e dal Direzione Generale Politiche Ambientali, Energia e Cambiamenti Climatici della Regione Toscana. Le attività di progetto sono già in corso con l’avvio della sistematizzazione di tutti i dati già disponibili pubblicamente. I lavori si dipaneranno per circa 18 mesi, ma fin dal 2014 sono in programma una serie di iniziative pubbliche finalizzate a mettere al corrente i soggetti e le istituzioni interessati delle azioni in itinere, dei primi risultati e delle potenzialità di sviluppo future.