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Negli USA stanziati 31 milioni di dollari per l’Osservatorio geotermico FORGE

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Il Dipartimento dell’Energia statunitense ha recentemente annunciato di aver stanziato 31 milioni di dollari per dare il via al Frontier Observatory for Research in Geothermal Energy (FORGE), un laboratorio sul campo dedicato alla ricerca d’avanguardia sui sistemi geotermici avanzati (EGS).

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Negli USA l’indipendenza energetica è diventato un obiettivo strategico. Dopo i successi ottenuti nelle estrazioni dello shale gas ottenuto dalle rocce porose tramite perforazione o fratturazione idraulica (fracking), adesso il Dipartimento dell’Energia investe nella tecnologia EGS (Enhanced Geothermal System) in campo geotermico.

Buona parte della ricerca in EGS è tesa a trovare il modo migliore di fratturare la roccia in profondità e creare un collegamento idraulico tra due pozzi mantenendo un circuito chiuso.

La fratturazione viene effettuata o rompendo la roccia con immissione di acqua a grande pressione in fondo al pozzo (stimolazione idraulica) o iniettando fluidi contenenti sostanze che disciolgono parzialmente la roccia (stimolazione chimica)

Detto in maniera semplice, il vettore fluido viene immesso nel sottosuolo attraverso un pozzo di iniezione, si riscalda per contatto con la roccia e viene quindi recuperato in superficie attraverso un altro pozzo, per poi essere immesso nello scambiatore di calore o direttamente in turbina.

I tentativi sino ad ora compiuti hanno però dimostrato che non è affatto banale controllare la fratturazione delle rocce nel sottosuolo e il settore necessita ancora di molti studi e ricerche sul campo, prima di dimostrarsi fattibile.

L’interesse per questa tecnologia è dato dal fatto che a differenza dei classici impianti geotermici l’EGS utilizza il calore della crosta terrestre per generare elettricità, quindi mentre i primi sfruttano le risorse idrotermali tradizionali, situate in prossimità della superficie, la tecnologia EGS riproduce artificialmente le condizioni di tali serbatoi, perforando dai 3 ai 10 km di profondità gli strati rocciosi ad alte temperature, impermeabili a causa della compressione esercitata dalla massa delle rocce sovrastanti.

L’utilizzo delle tecnologie EGS potrebbe dunque fornire grandi quantità di risorse energetiche per la produzione di energia elettrica: secondo il Dipartimento di energia statunitense, a lungo termine, l’EGS potrebbe fornire risorse energetiche nell’ordine dei 100 GW, equivalente al fabbisogno di 100 milioni di abitazioni. Per questo è stato deciso di stanziare 31 milioni di dollari per creare un osservatorio su queste specifiche tecnologie.

«Questo osservatorio sul campo – ha detto Dave Danielson, sottosegretario all’efficienza energetica e all’energia rinnovabile – renderà possibile lo sviluppo di metodi rigorosi e riproducibili, che potranno far scendere il costo dell’energia geotermica e diversificare ulteriormente il portfolio energetico nazionale».

Le risorse stanziate saranno utilizzate per le prime due fasi delle tre complessive in cui si articola l’osservatorio FORGE: questi primi due stadi sono finalizzati alla definizione del sito, alla selezione del team operativo e alla preparazione e descrizione di tutte le caratteristiche del sito.

Per la prima fase, i team selezionati avranno un fondo di 2 milioni di dollari, erogato nel corso di un anno, da spendere per le analisi sulla sostenibilità del sito prescelto e per sviluppare i piani della fase successiva.

Per la seconda fase lo stanziamento è di 29 milioni; in questo periodo il team lavorerà per completare la dotazione tecnologica del sito, per la definizione delle caratteristiche e per l’acquisizione dei permessi per i siti candidati.

La terza fase finanzierà la completa implementazione del FORGE in un singolo sito, gestito da una sola squadra operativa.

Nel terzo step i partner industriali, del mondo dell’università e dei laboratori nazionali avranno le opportunità di condurre operazioni di ricerca e implementare il sito con i risultati condotti in aree critiche come la caratterizzazione, la creazione e la sostenibilità del deposito.

Forge è infatti concepito per realizzare un laboratorio sul campo, in cui gli scienziati e gli ingegneri saranno in grado di sviluppare, testare, e dunque, accelerare le scoperte fatte nel campo della tecnologia EGS. L’obiettivo finale è quello di passare dalla fase di ricerca a quella dell’utilizzo commerciale della tecnologia.