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Efficienza energetica avanti tutta!

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Dal Fondo per Kyoto 330 milioni per l’edilizia scolastica, 800 milioni per favorire ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche ed è stato inoltre istituito un Fondo nell’ambito del Decreto di recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica, alimentato con circa 70 milioni di euro l’anno, nel periodo 2014-2020

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

L’efficienza energetica è un obiettivo prioritario dell’Unione Europea per dare un contributo decisivo alla competitività, alla sicurezza degli approvvigionamenti e al rispetto degli impegni assunti nel quadro del protocollo di Kyoto sui cambiamenti climatici.
Le possibilità di riduzione esistenti sono notevoli, in particolare nei settori ad elevato consumo di energia, quali il settore dell’edilizia, delle industrie manifatturiere, della conversione dell’energia e dei trasporti.
Alla fine del 2006 l’UE si è impegnata a ridurre del 20% il consumo annuo di energia primaria entro il 2020 e per raggiungere questo obiettivo, è richiesto ai paesi membri di varare norme chiare ed incentivi per ridurre gli sprechi ed aumentare l’efficienza a partire dagli edifici pubblici.
A tale proposito il Governo italiano ha recentemente varato una serie di misure per potenziare gli strumenti della Strategia Energetica Nazionale (SEN) e centrare quindi l’ obiettivo fissato in sede UE di riduzione dei consumi di energia primaria del 20% entro il 2020.
Nel Decreto sulla Pubblica Amministrazione, sono state inserite specifiche norme a sostegno di interventi di riqualificazione energetica nell’edilizia scolastica,  che saranno coperti da finanziamenti a tasso agevolato per un importo complessivo fino a 350 milioni di euro. La prima fase del programma di edilizia scolastica consta di 21.000 interventi di riqualificazione e manutenzione per i quali sono previsti finanziamenti ad un tasso di interesse dello 0,25%, con l’obbligo di ottenere risultati concreti nel miglioramento del parametro di efficienza energetica dell’immobile di almeno due classi in tre anni. Qualora l’ obiettivo non venga raggiunto e certificato il finanziamento sarà però revocato.
Un’ulteriore norma inserita nel decreto affida, inoltre, più poteri alle PA per utilizzare in tempo utile i fondi previsti dal Quadro Comunitario di Sostegno (QCS) 2007-2013 per l’efficientamento energetico e la messa in sicurezza degli edifici pubblici.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha poi varato il Decreto di recepimento della Direttiva 2012/27/UE , che stanzia complessivamente 800 milioni a favore di interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica per conseguire una maggiore efficienza nel settore pubblico, nella produzione industriale e nei consumi domestici.
Nel dettaglio, già da quest’anno sarà avviato il programma di interventi di riqualificazione energetica negli edifici della PA centrale grazie ad uno stanziamento di 355 milioni nel periodo 2014-2020. A queste risorse si aggiungeranno i finanziamenti privati che potranno essere attivati attraverso contratti di prestazione energetica per ripagare gli investimenti con i risparmi sulla bolletta. É stato, inoltre, rafforzato l’obbligo di acquisto di prodotti e servizi ad alta efficienza energetica, nell’ambito delle forniture della PA centrale.
Per le piccole e medie imprese sono stati stanziati 105 milioni per favorire il ricorso alle diagnosi energetiche e per focalizzare l’attenzione sui vantaggi competitivi dell’efficienza, mentre le grandi aziende e le imprese ad alta intensità energetica,  dal 5 dicembre 2015, saranno tenute a eseguire diagnosi energetiche periodiche, per individuare gli interventi più efficaci per ridurre i consumi di energia. Per incentivare la realizzazione dei progetti di efficienza energetica individuati tramite le diagnosi periodiche è stato previsto di rafforzare il meccanismo dei certificati bianchi o Titoli di Efficienza Energetica(TEE).
I TTE sono titoli negoziabili che certificano il conseguimento di risparmi energetici negli usi finali di energia attraverso interventi e progetti di riqualificazione. Le imprese che intendano realizzare nuovi impianti di produzione di energia elettrica o di energia termica, con potenza superiore a 20 MW termici o nuove reti di teleriscaldamento, dovranno effettuare un’analisi costi-benefici, e sarà contestualmente avviata un’analisi sul territorio nazionale per identificare le aree con maggiore potenziale di sviluppo del teleriscaldamento, allo scopo di indirizzare gli investimenti e di semplificare i procedimenti autorizzativi.
Il provvedimento varato dal Governo, istituisce inoltre il “Fondo nazionale per l’efficienza energetica”, presentato come un importante strumento finanziario volto a favorire gli interventi per la riqualificazione energetica degli edifici della PA e per la riduzione dei consumi di energia nei settori dell’industria e dei servizi. Il Fondo agirà mediante la concessione di garanzie e finanziamenti e sarà alimentato con circa 70 milioni di euro l’anno, nel periodo 2014-2020 ; una
specifica sezione del Fondo sarà dedicata a sostenere gli investimenti in reti di teleriscaldamento e teleraffrescamento.
Sono state infine introdotte anche importanti norme per la diffusione delle informazioni e per la formazione di imprese, pubbliche amministrazioni, cittadini e studenti; sarà l’ENEA ad elaborare un programma specifico, con la collaborazione delle associazioni di categoria, delle associazioni dei consumatori e delle Regioni, che disporrà di una somma fino ad un milione di euro all’anno.
«Si tratta di un pacchetto –ha dichiarato il Ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi- che insieme alle altre misure approvate finora, consente di affrontare le importanti sfide dirette a migliorare la sicurezza di approvvigionamento e alla riduzione dei costi energetici» con l’auspicio che «possano presto diventare tangibili i benefici a favore dei consumatori, delle imprese e dell’ambiente».