Una centrale geotermoelettrica da 20
megawatt di potenza sta per nascere nel comune di Chiusdino. Si
chiamerà Chiusdino 1 e occuperà una superficie di 11mila metri
quadrati. Si prevede la realizzazione di undici pozzi, 250 metri di
nuova impiantistica a rete, 4 chilometri di elettrodotto e il taglio
di circa due ettari di superficie boscata. La centrale sarà in grado
di dotare di teleriscaldamento ad uso domestico tutte le famiglie del
paese. Insomma, energia pulita che però sporca il territorio. “Credo
che come spesso accade – risponde il sindaco di Chiusdino Luciana
Bartaletti – ci sia scarsa informazione sui progetti portati avanti
dalle pubbliche amministrazioni. Mi preme precisare che i pozzi che
verranno realizzati non saranno tutti ubicati nel comune di Chiusdino
e inoltre si tratterà di pozzi orizzontali e dunque sotterranei,
invisibili all’esterno. L’energia geotermica è un tipo di energia
rinnovabile disponibile in poche zone della Toscana, una fonte che
presenta anche degli aspetti critici, certo, per i quali è giusto
pretendere garanzia e tutela, ma senz’altro è una risorsa che può
dare un grande contributo sia per la produzione di elettricità che
come fonte di calore. In passato si è mostrata forse scarsa
sensibilità riguardo alla mitigazione degli effetti sull’ambiente,
ma oggi sia dal punto di vista paesaggistico che delle emissioni in
atmosfera, esistono normative rigide e accordi vincolanti che
impegnano l’Enel a mettere in atto tecnologie volte all’estrema
attenuazione degli effetti negativi sul territorio. Ad esempio gli
abbattitori Amis o il controllo dei valori delle sostanze chimiche
presenti nelle acque, nell’aria o le emissioni di rumore”. Il
territorio di Chiusdino, nonostante quel versante non sia considerato
turistico, resta comunque una delle aree più belle e incontaminate.
Quali garanzie ha preteso il Comune per attenuare al massimo
l’impatto ambientale? “L’area sulla quale sarà costruita la
centrale, detta Il Caggio, è da oltre dieci anni interessata
dall’attività geotermica. Qui già esiste un pozzo di estrazione
geotermica. Il piano strutturale recentemente approvato all’unanimità
dal consiglio comunale, ha definito gli indirizzi politico
amministrativi sulla zona (Utoe) per lo sfruttamento della sorgente.
Quest’area è individuata contiguamente alle aree già interessate
dai siti produttivi dei comuni limitrofi, Montieri e Radicondoli. Ed
è comunque lontana dalla viabilità principale e dai siti turistici
di maggior rilievo. Resta inteso che non si prevede concessione di
nuovo territorio e che l’area in questione ha un preciso
dimensionamento autorizzativo che resterà fisso. Il Comune
pretenderà, come previsto negli accordi, il controllo di tutti i
parametri di potenziale inquinamento con l’obbligo di monitoraggio e
informazione costante agli enti e ai cittadini”. Il pozzo già
esistente in località Il Caggio quale benefici ha portato fino ad
oggi alla comunità chiusdinese? “Fino ad oggi i benefici sono
stati quelli della legge regionale 896 in relazione alla produzione
di energia elettrica che hanno avuto del resto un ritorno nel
bilancio del Comune e di conseguenza sui cittadini”. La popolazione
è favorevole ad accogliere l’impianto? “La realizzazione della
centrale geotermoelettrica in località il Caggio permetterà di
costruire contemporaneamente il teleriscaldamento per il capoluogo,
fortemente voluto dalla cittadinanza. I benefici saranno evidenti e
cospicui come testimoniato dai comuni già serviti da questo
impianto. La maggior parte della popolazione si è espressa a
favore”. A quando risale l’idea di una centrale nel comune di
Chiusdino? “Se ne parla da circa cinque anni, dall’inizio di questo
mio secondo mandato amministrativo su sollecitazione proprio della
cittadinanza”.