Per quattro degli interventi previsti,
giudicati “marcatamente positivi” dal punto di vista ambientale,
l´azienda non avrà bisogno di attendere gli esiti della Valutazione
di impatto ambientale (Via), che servirà invece per tutti gli altri
che formano il piano di riassetto.
Una volta ottenute le
necessarie autorizzazioni, Enel avrà quindi la possibilità di
procedere subito con la dismissione della centrale di Pc2,
riqualificandone il sito, e con la realizzazione di un termodotto
interrato che, partendo da Pc3, garantirà la fornitura di calore
alle serre di Floramiata. Inoltre la centrale di Pc4 sarà dotata di
filtro Amis per abbattere le emissioni di mercurio e idrogeno
solforato e sulle sue torri di raffreddamento sarà installato un
sistema per eliminare il drift, cioè le minuscole gocce di acqua
geotermica. Infine l´area della ex centrale di Bellavista potrà
essere utilizzata come struttura logistica di supporto.
Enel dovrà invece attendere
l´effettuazione della valutazione di impatto ambientale per tutti
gli altri interventi previsti dal suo progetto di riassetto, come nel
caso della perforazione di nuovi pozzi (sia di attingimento che di
reiniezione) o della realizzazione di altri vapordotti e termodotti.
«E´ un´ottima notizia – commenta
l´assessore regionale all´energia e all´ambiente, Anna Rita
Bramerini – sia per Piancastagnaio che per l´intero comprensorio e
per i lavoratori di Floramiata. Giunge a compimento una parte
importante del percorso fortemente voluto dalla Regione e dalle
istituzioni che firmarono il protocollo nel dicembre 2007. Stiamo
mantenendo gli impegni presi per il controllo ed il governo
dell´attività geotermica. E´ grazie al sì al riassetto che sarà
possibile porre fine alle emissioni libere in atmosfera da parte di
Pc2 e continuare a garantire il calore a Floramiata. Ci aspettiamo
adesso che Enel realizzi tutti gli interventi che hanno superato la
valutazione preliminare di Via. Finalmente la cessazione del
funzionamento di Pc2 e la contemporanea realizzazione del termodotto,
attesi da anni, diventano una realtà, senza compromettere gli
aspetti occupazionali per Floramiata».
Sarà il Comune di Piancastagnaio il
soggetto che eserciterà le funzioni di controllo sulla realizzazione
delle opere e sul rispetto di tutte le prescrizioni previste
dall´autorizzazione regionale. Tra queste figurano la necessità di
dare un preavviso di almeno venti giorni prima dell´inizio dei
lavori, presentare i piani relativi allo smaltimento dei rifiuti e
dei materiali di scavo. L´autorizzazione regionale è giunta anche
in seguito ai pareri ricevuti dalle amministrazioni interessate, cioè
dal Comune di Piancastagnaio, dalla Provincia di Siena, dalla
Comunità Montana Val d’Orcia, dall’Autorità di Bacino del Fiume
Tevere e dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana, nonché in
seguito ai contributi tecnici dell’Arpat e dei settori regionali
miniere ed energia, tutela dall’Inquinamento elettromagnetico ed
acustico e radioattività ambientale, autorità di vigilanza sulle
attività minerarie, infrastrutture di trasporto strategiche e cave,
rifiuti e bonifiche, programmazione forestale, beni paesaggistici.