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Puglia: risparmi economici ed ambientali con la climatizzazione geotermica di edifici pubblici

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La Regione ha investito dal 2011 nella riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare attraverso progetti basati sullo scambio di calore con il sottosuolo e i risultati sono già eccellenti

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

La Regione Puglia ha pubblicato un primo quadro dei risultati conseguiti nella riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare pubblico, attraverso progetti di climatizzazione geotermica con risultati di tutto rilievo.

Gli impianti realizzati in sostituzione di precedenti sistemi di riscaldamento e raffrescamento alimentati con combustibili fossili e basati sullo scambio di calore con il sottosuolo, hanno prodotto un risparmio sia in termini economici che ambientali.

Michele Chieco, geologo, componente della Struttura Tecnica di supporto all’Autorità Ambientale – co-progettista impianti geotermici regionali e Antonio Mercurio, ingegnere termotecnico, Energy Manager della Regione Puglia – progettista impianti geotermici regionali, elencano in una tabella i risparmi ottenuti con gli impianti realizzati in edifici della pubblica amministrazione.

Il risparmio annuo in combustibili fossili è pari a 167,23 TEP, quello in energia è pari a 889,53 MWh e quello economico, ammonta a 129.909 Euro con ben 389,65 Tonnellate evitate di CO2.

Risultati ottenuti in poco tempo dal momento che solo tre anni fa la Regione Puglia aveva pubblicato sul Portale Ambientale l’opuscolo “Geotermia a bassa entalpia: cenni introduttivi e iniziative in Puglia” che proponeva una breve sintesi degli aspetti tecnici, di sostenibilità ambientale e normativi legati all’uso dello scambio termico con il sottosuolo “a circuito chiuso”, ovvero senza prelevare e re-immettere acque sotterranee, per riscaldare e raffrescare gli edifici. 

Il documento accennava anche a studi e progetti in materia di geotermia a bassa entalpia in Puglia e a buone pratiche di realizzazione e di gestione per gli impianti.

“L’Amministrazione ha subito colto le opportunità irrinunciabili di riduzione drastica di consumi energetici ed emissioni di gas serra che offre la geotermia a bassa entalpia –scrivono Chieco e Mercurio- ha capitalizzato le proprie esperienze e competenze interne ed ha avviato progetti di riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare basati sullo scambio di calore con il sottosuolo”.

“L’impegno profuso per individuare i finanziamenti, progettare e realizzare le opere ha dato adesso i suoi frutti: sono ormai già in funzione tre impianti geotermici, due sono in procinto di essere cantierizzati ed altri tre sono stati candidati a finanziamento”. 

Inoltre, spiegano, “Si è già a buon punto verso l’obiettivo finale di creare un “cluster” di impianti esemplari che rappresentino dei riferimenti a scala regionale sia dal punto di vista dell’efficienza che della compatibilità ambientale in ambito geotermico per consentire la diffusione di questa tecnologia; per questo tutti gli impianti sono oggetto di un costante monitoraggio sia delle prestazioni che delle variazioni termiche indotte nel sottosuolo“. 

“I risultati raggiunti in termini di emissioni evitate e di energia e combustibile risparmiato, sono importanti e confermano che le Amministrazioni possono avere un ruolo di primo piano sia diretto (efficientamento dei propri immobili) che indiretto (esemplarità dei progetti) nelle azioni di mitigazione dei cambiamenti climatici attraverso la riduzione di consumi ed emissioni di gas serra e confermano inoltre la validità delle tecnologie di geoscambio a circuito chiuso nel raggiungimento di questi obiettivi”.

Dopo questa prima pubblicazione relativa al quadro dei risultati sino ad ora conseguiti, tutti i dati saranno a breve disponibili su un apposito sito web dedicato agli impianti ad energie rinnovabili, ed in particolare geotermici a bassa entalpia, a servizio degli immobili regionali.