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Rinnovabili- Nucleare: costi inferiori al 50%

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Uno studio tedesco dimostra che i sistemi eolici e fotovoltaici di nuova generazione sono in grado di produrre energia con costi inferiori al 50% rispetto agli impianti nucleari.

Fonte: Rinnovabili&Territorio

Autore: Redazione

Il Governo guidato dalla cancelliera Angela Merkel ha proposto recentemente un progetto di legge che mira a ridurre gli incentivi alle fonti rinnovabili -che deve avere l’avallo del Bundestag, la Camera bassa del parlamento tedesco– e che ha il duplice obiettivo di tenere sotto controllo l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e investire nell’ammodernamento della rete di distribuzione.
Questa decisione tuttavia  non significa per la Germania abbandonare la sua strategia energetica che punta a raggiungere con le fonti rinnovabili il 40-45% del totale della produzione elettrica entro il 2025 e il 55-60% entro il 2035, con la prospettiva di chiudere definitivamente la  produzione da fonte nucleare entro il 2022. Ciò che preme dimostrare al governo tedesco è che la transizione energetica, su cui la Germania ha investito da tempo, è sostenibile anche dal punto di vista economico e che quindi il settore delle energie rinnovabili deve essere in grado di autofinanziarsi.
A questo proposito gioca a favore della posizione assunta dalla cancelliera Merkel, uno studio realizzato dalla società di consulenza Prognos AG e commissionato da Agora Energiewende, think tank creato dalla Mercator Foundation e dalla European Climate Foundation, con l’obiettivo di fare il punto sulla situazione delle rinnovabili in Germania. E secondo cui i sistemi eolici e fotovoltaici di nuova generazione sono in grado di produrre energia con costi inferiori al 50% rispetto agli impianti nucleari.
Lo studio si basa su un confronto fra i regimi incentivanti di feed-in-tariff che il Regno Unito sta applicando al nuovo nucleare e quelli che i tedeschi stanno invece stanziando per le rinnovabili, da cui emerge che i costi risultano nettamente più bassi per le rinnovabili.
I dati dello studio dimostrano che prendendo in esame lo stesso lasso di tempo, i costi per l’energia nucleare nel Regno Unito sono rimasti costanti, mentre quelli di eolico e fotovolatico sono in costante diminuzione in Germania. Nello specifico, preso a riferimento un periodo di 35 anni, il costo medio dell’energia nucleare nel regno Unito è pari a € 112/MWh, mentre per i grandi impianti fotovoltaici tedeschi si spendono inizialmente € 96/MWh, che diventano € 57/MWh negli ultimi anni di attività. L’eolico, sempre in Germania, ha un costo iniziale di € 73/MWh e arriva a € 44/MWh.
Nello studio viene preso in considerazione anche un sistema integrato, in cui cioè la produzione di energia elettrica si basa su energia eolica o fotovoltaica affiancata dal gas metano, così da supplire al problema dell’intermittenza delle fonti rinnovabili (sole e vento) e quindi un sistema in grado di coprire il fabbisogno energetico anche in particolari momenti di emergenza. Anche in questo caso il risparmio è evidente e si aggira su costi mediamente inferiori del 20% rispetto ai costi del Kwh prodotto con impianti nucleari.
Il motivo di questa ormai conclamata competitività delle fonti rinnovabili rispetto al nucleare, secondo Agora Energiewende è da ricercare nel fatto che grazie a due decenni di costante progresso tecnologico, i costi sono stati abbattuti. Le innovazioni hanno infatti permesso ai costi, sopratutto quelli del fotovoltaico, di diminuire drasticamente e di poter competere sul mercato anche in seguito alla graduale diminuzione delle tariffe incentivanti.
“La Germania -conclude il report- insieme ad altri paesi dimostrerà come da eolico e solare è possibile ricavare energia sufficiente a coprire qualsiasi esigenza, e con una convenienza economica assoluta.”