Da decenni, esattamente dal 1964, quest’ultimo è interamente riscaldato con la geotermia ma tale sistema sarà ora utilizzato in combinazione con altre fonti rinnovabili. Cinquant’anni dopo, infatti, l’Oregon Tech ha installato due nuove centrali geotermiche che, insieme ad un parco fotovoltaico, daranno il primato all’università: essere la prima a generare tutta la sua energia elettrica in loco.
Le risorse geotermiche saranno infatti utilizzate combinandole con un impianto da 1,75 MW per produrre elettricità. In più, altri pannelli pari a 2 MW sono stati installati fino a coprire 9 acri delle terre del campus. La Oregon Tech ha costruito le centrali geotermiche in due fasi, basandosi sul sistema già esistente. In combinazione, esse genereranno 8,3 milioni di chilowattora all’anno riducendo i costi energetici di quasi mezzo milione di dollari all’anno.
“Completando questa centrale geotermica, l’Oregon Tech ha investito a lungo termine su una risorsa pulita e rinnovabile che non è disponibile altrove,” ha detto Thad Roth dell’Energy Trust of Oregon, che ha fornito parte dei finanziamenti.
L’impianto geotermico funziona pompando acqua ad una temperatura di 196° F (91° C) da un pozzo profondo circa 1600 metri. L’acqua a sua volta riscalda un fluido refrigerante per creare vapore, che viene utilizzato per far girare le due turbine. Queste ultime, a loro volta, generano energia elettrica e lavorano in serie per estrarre una quantità ottimale di energia dal sistema, aumentando l’efficienza del 20 per cento.
L’innovativo approccio è stato proposto da Johnson Controls, che ha progettato e costruito le turbine e il generatore. Dopo la produzione di energia elettrica, l’acqua calda viene inoltre riutilizzata per riscaldare gli edifici del campus. In aggiunta a questo sistema di cogenerazione, Oregon Tech ha installato 7.800 di pannelli solari a terra accanto allo stadio di calcio John F. Moehl, con una capacità totale di circa 2 MW.
“I progetti geotermici e solari hanno tutti scopi importanti e duplici per Oregon Tech”, ha detto il presidente Christopher Maples. “Essi sostengono l’educazione dei nostri studenti nel settore dei green jobs, e ci hanno avvicinati al nostro obiettivo di diventare un campus ‘climate neutral’ entro il 2050”. Non a caso l’università ha introdotto il primo corso di laurea in sistemi di energia rinnovabile.
