Il cibo è energia e l’energia della terra può essere a favore del Cibo. Da questa stretta relazione parte l’esperienza sviluppata nei territori geotermici della Toscana meridionale, dove le fonti rinnovabili sono utilizzate in agricoltura e nella produzione di cibo con certificazione eco-compatibile.
Il progetto è stato elaborato dal Co.Svi.G., Slow Food Toscana, Fondazione Slow Food per la biodiversità, attraverso l’iniziativa "Gusto Pulito". Gli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo faranno tappa in questi territori toscani con l’obiettivo didattico principale di inserire nel loro piano di studi, questa particolare esperienza.
In quelle aree alcune aziende che hanno aderito al progetto, producono formaggi e prodotti tipici utilizzando le fonti rinnovabili (vedi il basilico coltivato sotto le serre scaldate dal vapore endogeno, allestite dalla cooperativa agricola Parvus Flos), con tanto di certificazione eco-sostenibile.
Carlo Petrini, fa rientrare questa esperienza nei programmi didattici dell’Università di Scienze Gastronomiche da lui fondata, per stabilire un confronto tra gli studenti e i produttori che operano nel comprensorio geotermico, promotori della prima "Comunità mondiale del cibo ad energia rinnovabile", già valorizzata anche a livello internazionale.
Si tratta di un primo esperimento pilota per valutare se in futuro si potranno organizzare autentici corsi di approfondimento sulle Energie Rinnovabili, tanto da pensare ad un nuovo modello didattico per preparare i laureandi, in un laboratorio a "cielo aperto" che è il Distretto delle Energie Rinnovabili.
"L’ormai pluriennale relazione tra il mondo Slow Food e le Comunità dei Produttori che operano nell’area geotermica tradizionale si arricchisce di un ulteriore momento di grande importanza: il contronto tra gli studenti dell’Università di Scienze Gastronomiche e i produttori sarà di reciproco stimolo e beneficio" ha dichiarato Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia.
Anche il direttore generale del Co.Svi.G. Sergio Chiacchella vede opportunità che potranno scaturire dalla collaborazione: "L’iniziativa offre certamente una nuova opportunità per lo sviluppo del sistema economico e imprenditoriale legato alle fonti energetiche rinnovabili. Anche in agricoltura il supporto al miglioraemnto dell’efficienza energetica, alla soluzione di eventuali problemi ambientali e di sicurezza, l’ottimizzazione del processo produttivo ed il sostegno alla gestione della produzione, sono scelta all’avanguardia e contiamo di fare numerosi proseliti".
Agli studenti che arriveranno a Monterotondo M.mo il 20 Giugno, aspetta un programma di lavoro articolato: oltre ad una serie di lezioni nelle aule del CITT, sono previste visite ad aziende appartenenti alla Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile della Toscana centro meridionale e al comprensorio geotermico. "L’esperienza che matureranno i nostri allievi – ha sottolineato Valter Cantino, Rettore Unisg – contribuirà a far capire come si può integrare la produzione di energia geotermica con le produzioni alimentari di piccoli e medi operatori di qualità. L’integrazione dell’energia geotermica nel modello produttivo rappresenta una sfida importante per cogliere concretamente il concetto di sostenibilità ambientale con la valorizzazione economica delle risorse e la comunicazione al mercato di un prodotto realizzato con ingredienti "puliti" non solo sul piano grastronomico ma anche sotto il profilo energetico" ha concluso Cantino.